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  • 27 gennaio

    LA VALUTAZIONE IMMOBILIARE?

    Ci vuole testa e cuore.

    Nel nostro primo post sull’importanza della corretta valutazione immobiliare, abbiamo visto come le attuali tendenze della domanda possono influenzare sensibilmente i valori relativamente alle zone, tipologie, dotazioni tecnologiche, caratteristiche e stili architettonici, spese di gestione ecc.

    In questo secondo post, analizzeremo invece quali sono le azioni necessarie per completare la valutazione e renderla più vicina possibile al mercato reale. Se individuare il valore medio di un quartiere è relativamente facile, non possiamo dire altrettanto di una stima approfondita e comparata. I prezzi realmente registrati dalle vendite parlano chiaro e non è soltanto il comparto residenziale a oscillare sino a differenze del 100%, tra valori ottenuti per appartamenti nello stesso quartiere e di superficie similare; più raramente, ma lo stesso può accadere per tutte le altre tipologie di immobili ad uso diverso dal residenziale. Per stimare il reale valore di mercato, anche per negozi, uffici, laboratori o soluzioni ibride (tipiche dei D/8) che presentano diverse funzionalità (commerciale, produttiva, direzionale e magazzino), occorre la capacità di attribuire ad ogni caratteristica una quota percentuale di ragguaglio, applicabile ad un computo analitico da elaborare.

    Questo processo richiede che vengano rilevati prima i valori minimi, medi e massimi dai quali partire, per poi individuare le caratteristiche comparabili attraverso diversi casi reali, presi da cessioni nelle immediate vicinanze e quanto più recenti possibile. Grazie alla Legge “Prezzo-Valore”, i valori degli atti pubblici, quindi accessibili anche dal Professionista Immobiliare, sono oramai congrui. Perché allora basarsi su un singolo caso, a rischio di utilizzare un riferimento fuorviante? L’interesse soggettivo può spingere un acquirente a versare un prezzo più alto.

    Se un Agente Immobiliare professionista vuole differenziarsi con la propria consulenza, deve saper incidere nel processo di quotazione, affinché i propri Clienti giungano ad un accordo nei tempi desiderati e con un valore equo e soddisfacente per entrambi.

    Una valutazione sommaria può quindi creare danno al Cliente. Senza dubbio è più facile fornire un prezzo di riferimento in pochi minuti, magari basandosi sui valori della domanda anziché del venduto reale, ed utilizzando come unici parametri la superficie quadrata ed il proprio “fiuto”. L’Agente Immobiliare risparmia così tempo e responsabilità. Ma la differenza, ancora una volta, non la fanno gli episodi. Se in Liberty Network siamo così “fissati” sull’importanza del processo per fornire una giusta valutazione, non è perché ci sentiamo i primi della classe.Siamo convinti di quanto, nella lunga filiera dei servizi immobiliari, essa abbia da sempre un ruolo determinante per assistere al meglio il Cliente.

    Continuate a seguirci! Nel prossimo post vi parleremo più approfonditamente del nostro metodo di stima e della figura dell’Agente Immobiliare oggi (ma ha ancora senso chiamarlo così?). Buon fine settimana!

    Autore: Mario Frascotti - Co-Amministratore e Co-Fondatore Liberty Network
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